sabato 27 ottobre 2012

LETTERE dalla LOGGIA - n. XV

Cari amici,

non sono solo le vicende legate alle primarie del centro-sinistra nazionale e l'anticipato scioglimento del Consiglio regionale lombardo ad aver reso la ripresa post-estiva estremamente densa di novità sul piano politico-amministrativo.

Anche la Loggia, infatti, conferma la sua centralità nella dialettica politica dell'intera Provincia, anche se non sempre, purtroppo, come riferimento di 'buona politica'.

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La vicenda delle mostre Matisse e Inca è, a questo riguardo, estremamente significativa.

Un lavoro di ricerca congiunto, condotto dall'attuale gruppo consiliare PD in Loggia e da un suo ex consigliere comunale, ha infatti permesso di portare alla luce una truffa perpetrata ai danni della Fondazione Brescia Musei (e quindi del Comune, che ne rappresenta il 92% del patrimonio) e che ammonta ad oltre 800 mila euro, pari cioè alle premialità riconosciute alla ditta Artematica per un numero di visitatori assolutamente gonfiato rispetto al dato reale (certificato dalla SIAE).

Imbarazzante in questa vicenda, oltre all'evidente imperizia dei vertici della Fondazione Brescia Musei, è l'improvvida e minacciosa difesa d'ufficio che l'assessore alla cultura Arcai ha voluto assumere nei confronti di Artematica, diffidando coloro che osavano mettere in discussione la genuinità dei dati forniti da Artematica stessa.

I dati, però, alla prova dei fatti, si sono rivelati assolutamente inattendibili (circa il doppio nel caso della mostra Matisse, circa il 50% in più nel caso della mostra Inca).

Nella ricostruzione della vicenda che il Sindaco ha svolto nel corso del Consiglio comunale chiamato a discutere del tema, si è reso evidente il tentativo di scaricare ogni responsabilità per la truffa subita esclusivamente in capo a chi ha provveduto a fornire i dati non genuini, e cioè Artematica. Ma, a prescindere dai risvolti penalistici della vicenda, mi è sembrato doveroso ricordare al sindaco le due colpe dalle quali non può esimersi: quella in eligendo e quella in vigilando! L'aver infatti scelto un partner inaffidabile (Artematica) e amministratori non certo valenti (quelli attualmente ai vertici di Brescia Musei) nonché l'aver omesso i controlli dovuti e opportuni (da parte di Fondazione e Assessorato) non rientra certo tra le responsabilità di Artematica, ma attiene alla responsabilità del sindaco, del suo assessore alla cultura e dei vertici della Fondazione Brescia Musei.

Ma tanto l'assessore Arcai quanto il presidente Lechi hanno finora rifiutato il gesto (politicamente dovuto) delle dimissioni, nemmeno quando il Sindaco li ha di fatto commissariati attribuendo al probo assessore Pedretti la delega a sovrintendere al complesso museale di santa Giulia e alla riorganizzazione della Fondazione Brescia Musei.

Al Sindaco tuttavia va ascritta la pesante responsabilità di aver chiamato a Brescia coloro che il vicesindaco Rolfi ha definito 'avventurieri' e, anzi, di averli tutelati oltre misura. La mostra dei Maya, che il precipitare delle indagini in corso ha indotto a cancellare definitivamente, è stata infatti fino all'ultimo caldeggiata dal Sindaco. Ben oltre la intervenuta risoluzione del contratto (che si basava sull'arrivo di un'autorizzazione ministeriale mai rilasciata) e nonostante logica imponesse che, in un quadro di tagli anche dolorosi, i due milioni di euro per quella finalità appostati a bilancio venissero impiegati in altri modi.

Questa brutta pagina ha tuttavia avuto un pregio: quello di riattivare, almeno parzialmente, un dibattito su un tema che era rimasto assai negletto in questi ultimi anni (se si eccettuano alcune lodevoli eccezioni, come quella dello storico dell'arte Paolo Bolpagni o dell'avv. Riccardo Montagnoli), e cioè la politica culturale da perseguire in Città.

Come noto, in questi anni, l'Amministrazione comunale, lontano dalle dichiarazioni pre-elettorali secondo le quali Brescia non avrebbe più dovuto continuare a ospitare grandi eventi, ma dedicarsi al sostegno delle tante piccole realtà culturali presenti, e in contraddizione con l'impegno a valorizzare la cultura locale anziché quella di “importazione”, ha proseguito – pur in quadro di spoil system (chiusa la collaborazione con Goldin, commissariata la Fondazione Brescia Musei, avviata la collaborazione con Artematica e scelti nuovi amministratori per la Fondazione) – lungo la strada delle grandi mostre, legate a forme di arte di richiamo internazionale e affidandosi a un partner estraneo alla realtà bresciana.

Di qui, le rassegne – nel museo di santa Giulia – sugli Inca (2009-2010) e su Matisse (2010-2011), a cui avrebbe dovuto far seguito quella sui Maya (2012-2013), poi appunto cancellata.

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E' invece un bilancio luci ed ombre quello che riguarda i difficili conti comunali di un 2012 che si avvia a concludersi.

Le luci sono figlie di alcune positive misure assunte dal governo Monti, che sono andate a diretto beneficio del comune di Brescia. Le ombre invece sono date dalla straordinarietà di tali misure e dunque dal fatto che esse non saranno ripetibili, se non in minima parte, e dal fatto che l'equilibrio finale si è trovato con una pesante manovra di aumento dell'IMU sugli immobili diversi dalle abitazioni principali.

Come si era evidenziato nelle precedenti Lettere, il bilancio del Comune di Brescia si trovava in una grave situazione di dis-equilibrio, a causa da un lato della fortissima diminuzione dei dividendi A2A (da 80 milioni erogati nel 2011, a 32 ipotizzati per il 2012, ridottisi poi effettivamente a soli 11 milioni) e dall'altro dalla necessità di prevedere alienazioni immobiliari e mobiliari per più di 70 milioni di euro. In questo contesto, pesanti tagli erano stati apportati a inizio anno a tanti servizi offerti dal Comune (sul fronte sociale, dell'istruzione e dei trasporti) e numerose dismissioni di patrimonio comunale erano state avviate (anche se con scarso successo, visto l'attuale contesto di mercato).

La boccata di ossigeno è tuttavia arrivata nell'estate.

Infatti, con il decreto sviluppo di luglio, lo Stato si è impegnato a sbloccare ben un miliardo di euro di debiti nei confronti del comparto degli enti locali: di questi, 31 milioni sono stati destinati al Comune di Brescia. Sempre, nel decreto sviluppo di luglio, la restituzione del credito d'imposta - che il Comune vantava per più di trenta milioni di euro sui dividendi a suo tempo corrisposti da ASM - è stata modificata, permettendo di ricavare nel solo 2012 quindici milioni di euro, anziché soltanto cinquecentomila euro come inizialmente previsto.

Ad agosto, inoltre, è entrato in vigore il decreto interministeriale che ha riconosciuto il bilancio 2009 del Comune come virtuoso: con ciò consentendo di azzerare il saldo obiettivo del Patto di stabilità e permettendo alla Loggia di poter spendere circa 22 milioni di euro che altrimenti sarebbero rimasti congelati in un forzoso avanzo di bilancio.

Si tratta di misure premiali, del cui merito occorre dare atto principalmente a un brillante dirigente dei Servizi Finanziari del Comune, che da circa un anno e mezzo ha preso servizio, continuando per la verità una tradizione di sana gestione della Ragioneria comunale.

Le ombre, come dicevo, sono tuttavia rappresentate dal cospicuo aumento dell'IMU sugli immobili diversi dalla prima casa, il cui surplus di gettito stimato ammonta a ben 27 milioni di euro. Poiché tale misura è sostanzialmente indifferenziata, l'incremento dell'aliquota applicata colpirà pressoché in egual misura i possessori di seconde case così come le attività produttive e le istituzioni proprietarie di patrimonio immobiliare a fini sociali (Aler e Congrega, in primis).

In definitiva, l'equilibrio di bilancio risulta, anche per il 2012, rispettato, ma la necessità di alienazioni patrimoniali che è stata scongiurata per quest'anno si ripercuoterà sicuramente nel 2013. Per allora, occorre peraltro sapere che la strada dell'inasprimento dei tributi comunali risulterà oggettivamente (al di là di ogni valutazione politica in merito) più ristretta, giacché alcune leve (addizionale Irpef e aumento della tassazione immobiliare) sono state in buona parte già utilizzate.

Per una mia valutazione politica circa i benefici effetti dell'azione di governo di Monti sui conti 2012 della Loggia, rinvio all'allegata lettera al direttore, pubblicata sul Giornale di Brescia circa tre settimane fa.

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Un altro grande tema dai molteplici spunti e dalle continue intersezioni con l'attività consiliare è quello della mobilità.

A prescindere dalle vicende penali, che riguardano un funzionario comunale del settore Traffico e una serie di consulenti esterni - sulle quali è in corso un'indagine della magistratura bresciana, che ha portato all'emissione di tre provvedimenti di restrizione della libertà personale e sulla quale, come consiglieri PD, abbiamo presentato un'interrogazione, in attesa di risposta, anche al fine di comprendere le evocate responsabilità del vicesindaco Rolfi in tale contesto -, notevoli sono state le occasioni di riflessione sulla 'fisiologia' del tema.

Su tutte, l'avvio ormai imminente del metrobus, la cui conclusione dei lavori è prevista entro la fine di quest'anno.

La crucialità di tale passaggio sfugge purtroppo alla capacità di visione dell'attuale Giunta, che affronta l'avvio di un'opera costata oltre 900 milioni di euro con uno stile dilettantesco.

Lo dimostra la predisposizione delle opere complementari alle stazioni, che sconta investimenti:
  1. limitati (i famosi parcheggi scambiatori alle stazioni di testa saranno infatti, per il momento, poca cosa, mentre invece il progetto di parcheggio sotto il Castello non viene messo in discussione);
  2. ritardati (il progetto esecutivo della stazione san Faustino ancora non è stato approvato!);
  3. quantomeno imprecisi (le opere complementari della stazione Prealpino, ad esempio, hanno subito una modifica in corso d'opera per recepire rilievi di Brescia Trasporti che erano stati trascurati in sede di progettazione).
Ma lo dimostra soprattutto la revisione delle linee di superficie, necessaria per integrare le diverse modalità di trasporto e che si trova in gravissimo ritardo. In una recente audizione in Commissione Società Partecipate, i vertici di Brescia Trasporti hanno candidamente ammesso tale condizione, attribuendone la responsabilità all'Amministrazione comunale.

Nel frattempo, il sopraggiungere di una nuova legge regionale in materia (per la verità attesa da anni e i cui contenuti erano noti da tempo) ha mutato i termini della questione circa la gestione del trasporto pubblico locale e ha introdotto alcuni incombenti (nascita dell'agenzia di bacino per il trasporto pubblico locale; redazione del piano tariffario integrato; linee guida programmi di bacino; linee guida contratti di servizio) che rendono ormai non più fattibile il parallelismo tra avvio della metropolitana e radicale revisione delle linee (urbane ed extraurbane) di superficie, che pure costituiva un obiettivo non solo auspicato ma anche assolutamente praticabile. Con il corollario dunque di risparmi e di maggior efficienza del sistema.

Nel frattempo, prosegue l'opera – obiettivamente meritoria – della Giunta di estendere nel perimetro del centro storico le aree interdette alla circolazione automobilistica e destinate invece ai pedoni. Tuttavia, questa inversione di rotta rispetto alla prima metà di mandato (quando le ZTL erano state ridotte di perimetro e di orario e addirittura era stata inserita la sosta a rotazione in piazza Paolo VI) è assai contraddittoria con altre contestuali scelte. Dall'azzeramento degli investimenti per nuove piste ciclabili e per l'estensione del progetto Bicimia (sulla quale mi sono scontrato a distanza con il vicesindaco, come da articoli che allego), all'ostinata idea che il rilancio del centro passi per la marginalizzazione degli autobus (come dimostra la reiterata deviazione delle linee autobus in occasione delle sempre più numerose notti bianche e la soppressione delle ultime due corse notturne), all'enfasi circa il progetto del parcheggio sotto il Castello.

A quest'ultimo proposito, ho redatto – per conto del gruppo consiliare PD – l'allegata lettera aperta, che è stata indirizzato al Direttore generale del Comune (Triboldi) e all'Assessore al Bilancio (Pedretti), per affrontare seriamente il quadro della copertura finanziaria di tale opera. A tale lettera si è per il momento in attesa di risposta.

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Il prossimo Consiglio comunale si terrà lunedì 12 novembre. Un cordiale saluto.
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia