domenica 5 maggio 2013
Novità elettorali
Oggi pomeriggio a Campo Marte alle ore 16:30 si terrà la presentazione pubblica della mia ricandidatura.
Interverranno l'on. Marco Donati, giovane neodeputato PD, già consigliere ed assessore al Comune di Arezzo, e il nostro candidato Sindaco Emilio Del Bono.
In caso di pioggia, l'incontro si terrà nella vicina Sala Civica Pasquali.
A brevissimo sarà on line la nuova versione del sito internet www.federicomanzoni.it
Nel frattempo si possono visitare l'apposita pagina facebook (https://www.facebook.com/FedericoManzoni2013) e il canale youtube (https://www.youtube.com/user/dlgs267).
Interverranno l'on. Marco Donati, giovane neodeputato PD, già consigliere ed assessore al Comune di Arezzo, e il nostro candidato Sindaco Emilio Del Bono.
In caso di pioggia, l'incontro si terrà nella vicina Sala Civica Pasquali.
A brevissimo sarà on line la nuova versione del sito internet www.federicomanzoni.it
Nel frattempo si possono visitare l'apposita pagina facebook (https://www.facebook.com/FedericoManzoni2013) e il canale youtube (https://www.youtube.com/user/dlgs267).
mercoledì 24 aprile 2013
LETTERE dalla LOGGIA n. XVIII
Cari amici,
con la seduta di
Consiglio comunale convocata per il prossimo lunedì 29, e dedicata
all'approvazione del rendiconto 2012, si chiude questo mandato
amministrativo.
Nei cinque anni che
abbiamo alle spalle, l'impegno profuso non si è limitato ad onorare
il consenso ricevuto ma ha avuto l'ambizione di porre le basi di una
alternativa di governo alla Giunta Paroli, la quale – seppur
in un contesto di oggettive difficoltà – ha dimostrato
pesantemente la propria inadeguatezza e, in non pochi casi, ha
anche dato prova di cattivo uso del potere conferito, come nel corso
del quinquennio ho avuto modo di analizzare e commentare anche
attraverso il canale delle “Lettere dalla Loggia”.
Il grande lavoro messo in
campo dal gruppo consiliare del Partito Democratico, vero motore
dell'opposizione in Loggia, trova il suo coronamento nella
candidatura a Sindaco del suo capogruppo, Emilio Del Bono, al cui
fianco anch'io mi ripresento quale candidato consigliere nella
lista PD.
Nel corso del mandato -
accanto a personali e importanti traguardi familiari e professionali
- ho confermato un impegno fatto di presenza costante (98%
alle sedute consiliari e 90% alle sedute di Commissione, per un
totale di oltre 300 riunioni) e particolarmente attiva (360
richieste di accesso agli atti e 64 interrogazioni presentate come
primo firmatario, pari rispettivamente al 20,8% e al 13,5% di quelle
presentate da tutti e quaranta i consiglieri in carica).
Peraltro, a differenza
del primo mandato, in questo quinquennio ho avuto l'onere e l'onore
di sedere in Commissioni consiliari deputate ad analizzare tematiche
amministrative di grande rilevanza, quali il Bilancio, i Tributi,
i Rapporti con le Aziende Partecipate, il Metrobus.
La mia ricandidatura
ambisce dunque a mettere a frutto la formativa “gavetta” di
questi anni, nell'ambito di una coalizione – quella del
centro-sinistra bresciano – che si presenta alla città con un
programma
amministrativo serio, frutto di un lavoro partecipativo e di
analisi di numerosi gruppi tematici, uno dei quali (quello sulla
mobilità) è stato da me coordinato.
Le ragioni di questo
rinnovato impegno saranno esposte più compiutamente in
occasione della presentazione pubblica della mia candidatura
alla quale siete fin d'ora invitati e per la quale vi invito a
coinvolgere quanti riteniate interessati.
L'appuntamento è per
domenica 5 maggio, alle ore 16:30, presso il parco
comunale di Campo Marte - fermata metrobus san Faustino.
In caso di maltempo,
avremo a disposizione la vicina sala civica Pasquali in via Pasquali 2.
In attesa di incontrarvi
e restando a disposizione per concordare eventuali altre iniziative di supporto e di incontro, porgo cordiali saluti.
Federico
sabato 30 marzo 2013
LETTERE dalla LOGGIA - XVII
Cari amici,
http://federicomanzoni.blogspot.com
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia
il mandato amministrativo
è ormai agli sgoccioli.
Tuttavia, il prossimo
mese di aprile sarà costellato da numerose sedute di Commissione e
di Consiglio, dato che, oltre all'approvazione del bilancio
consuntivo 2012, la Giunta ha tutto l'interesse a concludere
alcuni importanti procedimenti amministrativi che riguardano la
modifica della convenzione con l'Ente Fiera (per la
ristrutturazione del ciambellone dell'EIB come Palazzetto dello
Sport), l'atto di indirizzo sullo sviluppo urbanistico della Ori
Martin a san Bartolomeo, la modifica dello Statuto comunale
(per adeguarlo alla soppressione delle circoscrizioni e del difensore
civico e alla riduzione dei componenti della Giunta e del Consiglio
comunale: tutte modifiche che diverranno operative nel prossimo
mandato), l'accordo di collaborazione con gli Oratori...
Nelle scorse settimane,
altrettanto numerose sono state le occasioni di confronto su temi di
grande importanza amministrativa.
***************************************
Dal 2 marzo è in
funzione il metrobus.
L'avvio di tale
innovativa forma di mobilità sta riscuotendo grande successo, come
dimostrano i dati dei passeggeri trasportati e in considerazione del
fatto che molti di questi in precedenza non erano utilizzatori del
mezzo pubblico.
Certamente l'opera
continuerà a richiedere nei prossimi anni l'allocazione di cospicue
risorse: non tanto per la sua gestione, quanto per il suo
ammortamento e per il rimborso dei mutui contratti per la
realizzazione.
Un impegno
economico-finanziario che tuttavia, nonostante i proclami
catastrofici di numerosi esponenti PdL (lo stesso Sindaco ha
continuato a ripetere fino a poco tempo fa il motto “metrobus da
problema a risorsa”), appare sostenibile, a patto di mettere in
campo alcune azioni amministrative e politiche lungimiranti.
Il metrobus, dicevo, è
ormai partito e il successo che riscuote è tale da aver indotto gli
stessi esponenti cittadini del PdL (l'on. Saglia, la mia coetanea
Fornasari ed altri) ad una presa di posizione alquanto imbarazzante,
dato che – dimentichi della forte ostilità nei confronti della
scelta del metrobus – si sono recentemente arrogati meriti di cui,
scusate il gioco di parole, non hanno assolutamente merito!
In realtà, ciò che è
di precipua responsabilità dell'attuale Amministrazione è il
ritardo delle opere a corredo del metrobus: dai parcheggi scambiatori
a Prealpino, Poliambulanza e sant'Eufemia (ancora in alto mare), al
ridisegno della rete autobus (che avverrà fra pochi giorni, ma solo
per le linee urbane e non anche per quelle extraurbane), alla
risistemazione delle aree superficiali di importanti snodi della
città (viale Europa, Ospedale, piazza Vittoria).
E' evidente che la nuova
Amministrazione non dovrà limitarsi a considerare il metrobus quale
opera ormai conclusa, ma dovrà lavorare per realizzarne la migliore
integrazione con il tessuto urbano ed extraurbano, abbandonando
progetti controproducenti come quello di spostare gli uffici comunali
dall'asse del metrobus in via Dalmazia o come quello di realizzare un
nuovo parcheggio sotto il Castello!
In questi mesi, insieme
ad un gruppo di esperti, ho lavorato per l'appunto alla stesura di
un documento sui temi della mobilità, quale bozza dell'apposito
capitolo del programma amministrativo da sottoporre alla cittadinanza
nella ormai imminente campagna elettorale. Il documento sarà
presentato sabato 13 aprile p.v. alle ore 15 presso l'NH Hotel di
via della Stazione. Qualora interessati, siete fin d'ora invitati
a partecipare.
***********************************************
Un'altra vicenda
politico-amministrativa che mi ha visto parecchio impegnato in
quest'ultimo periodo attiene alla controversa scelta di ripristinare
la statua “L'era fascista” (comunemente nota come Bigio)
in piazza della Vittoria.
La questione ha visto
numerose prese di posizione pubbliche, tra le quali un'importante
raccolta firme delle associazioni partigiane che hanno chiesto di
bloccarne il ripristino.
Occorre tuttavia fare un
po' d'ordine rispetto alle origini e agli sviluppi di tale vicenda.
Come ho avuto modo di
appurare da una ricerca condotta negli archivi comunali, nel
settembre 1945 la Giunta comunale (al tempo il sindaco era il
socialista Ghislandi) deliberava, come a gran voce chiesto dalla
cittadinanza, la rimozione della statua in questione, peraltro
pericolante a causa di una serie di attentati che ne minavano la
stabilità.
Nell'estate 2007 sul
Giornale di Brescia intervenivano il critico d'arte Bernardelli Curuz
e lo storico Robecchi, lanciando la proposta di ripristinare la
statua. Il sindaco Corsini, intervistato al riguardo, si dichiarava
non pregiudizialmente ostile alla cosa, a patto che la scelta non
fosse dettata da motivazioni politico-ideologiche, fosse oggetto di
un dibattito pubblico nella città e si valutasse il luogo più
adatto ove collocarla.
Gli esponenti di AN
plaudevano all'idea di riesumare il Bigio dal magazzino di via Rose
ove giace da decenni ed anzi affermavano la disponibilità di uno
sponsor privato per l'operazione (l'imprenditore Bonometti dell'OMR).
Di contro, numerosi cittadini (tra i quali padre Cittadini)
esternavano pubblicamente la propria contrarietà all'operazione.
All'inizio del presente
mandato (era il giugno 2008) l'assessore Labolani, senza che per la
verità il tema fosse minimamente accennato nel programma
amministrativo, dichiarava che di lì a pochi mesi la statua sarebbe
stata ripristinata.
Da lì in avanti,
nonostante talune dichiarazioni sporadiche, nessun atto
amministrativo ha più affrontato il tema. Fino alla delibera di
Giunta del 3 agosto 2012, nella quale – approvando il progetto
esecutivo delle opere complementari della stazione metrobus di piazza
Vittoria – si è previsto un apposito stanziamento per il restauro
della statua del Bigio e la sua ricollocazione nella piazza.
Questa delibera ha
costituito una forzatura amministrativa, dalla legittimità
assolutamente dubbia.
Infatti, il progetto
esecutivo delle opere complementari al metrobus in piazza Vittoria dà
seguito ad apposite linee guida del dicembre 2010, presentate in
Consiglio comunale. Tuttavia, quelle linee guida non citavano
assolutamente l'ipotesi di ripristino del Bigio e il successivo
progetto definitivo non fu mai, a differenza delle altre 15 stazioni
del metrobus, presentato in Commissione, perché al tempo non era
ancora stato acquisito il parere della Soprintendenza.
Inoltre, nella delibera
di approvazione del progetto esecutivo non si dà alcuna motivazione
delle ragioni a supporto del ripristino della statua né si cita
minimamente la precedente delibera del 1945, che, logica
avrebbe voluto, venisse semmai revocata!
Il centro-destra si è
affannato a difendere la scelta, pervicacemente voluta (guarda caso!)
dall'assessore Labolani, affermando che, se così fosse, tutti i
simboli del fascismo o dell'era fascista andrebbero rimossi.
Ma un conto, mi pare
evidente, è l'iconoclastia di ciò che c'è; un altro, invece, è il
ripristino di quanto era stato tolto.
Peraltro, non dovrebbe
sfuggire il rischio di una piazza “arlecchino”, nella quale cioè
convivano simboli di significato diametralmente opposto: da un lato
la statua dell'era fascista, dall'altro le pietre d'inciampo che,
proprio recentemente e meritoriamente, sono state installate ai piedi
del palazzo ove vivevano Guido e Alberto Dalla Volta, ebrei bresciani
deportati ad Auschwitz e là deceduti.
Ancora, se l'intenzione è
quella di ripristinare la piazza così com'era quando fu realizzata,
occorrerebbe ammettere che ciò non è più possibile, dal momento
che i lavori di realizzazione del parcheggio ne hanno obiettivamente
cambiato il volto e non basterà il riposizionamento della statua a
riportarla agli originari splendori.
Infine, mi pare che –
in un contesto come l'attuale di grandi difficoltà per il bilancio
comunale – investire diverse centinaia di migliaia di euro per
un'opera del genere (perché oltre al restauro e al trasporto
della statua, vi sono stati i costi di consolidamento della soletta
su cui si prevede l'installazione del colosso del Dazzi, nonché il
ripristino della fontana e del basamento), dimostri come la scelta
dell'Amministrazione risponda più a un puntiglio ideologico che ad
altro.
Purtroppo però, la
maggior parte delle risorse sono già state spese, come è possibile
desumere visitando il cantiere. Siamo pertanto al punto in cui si
trovò la Giunta Ghislandi nel dicembre 1945, quando cioè la statua
era stata rimossa, ma il basamento e la fontana circostante ancora
esistevano. In quel frangente, la Giunta deliberò, senza che
tuttavia tale proposta avesse poi concretamente seguito, di erigere
sopra il basamento “un obelisco o una stele, quale ricordo marmoreo
sul quale potranno venire scolpiti i nomi dei cittadini bresciani
caduti per la libertà”.
Spero vivamente che
questa possa divenire la exit strategy rispetto a una
scelta che, dopo aver sicuramente originato forti costi, rischia
anche di creare inutili divisioni nella nostra città.
************************************************
Come ricorderete, nei
mesi scorsi la Giunta aveva adottato – con un blitz alla vigilia di
Natale e registrando una spaccatura interna tra PdL da un lato e Lega
e UdC dall'altro – la modifica della convenzione urbanistica dei
Magazzini Generali.
Una scelta che, per i
suoi contenuti, era stata da noi pesantemente censurata, dal momento
che spogliava il Consiglio comunale di prerogative proprie e
rispondeva a logiche non certo di pubblico interesse.
Sulla base delle nostre
censure di metodo, la Giunta è stata costretta a fare retromarcia,
annullando d'ufficio, a distanza di circa un mese e mezzo, la
precedente delibera.
Tuttavia, nella medesima
occasione, la Giunta ha proceduto ad adottare una nuova modifica, non
avente più impatto urbanistico bensì soltanto
economico-finanziario, ma ancora improntata a misure di favore nei
confronti dei lottizzanti (la società NAU). Questi infatti si vedono
spostato in là nel tempo l'obbligo di realizzare la nuova sede degli
uffici comunali e dunque condonate le penali che avrebbero dovuto
pagare se (come da convenzione vigente) non avessero completato la
nuova sede entro la fine di quest'anno.
La vicenda è tuttavia
ulteriormente più delicata e grave.
Da un lato, con una
nostra recente interrogazione in Consiglio, abbiamo infatti appreso
che il lottizzante, dal 2009 ad oggi, è risultato inadempiente al
pagamento dei tributi ICI-IMU sull'area e che la nuova
convenzione cercherebbe (con dubbi profili di legittimità) di sanare
tale comportamento.
Dall'altro, sempre
attraverso una nostra interrogazione in Consiglio, abbiamo appreso un
clamoroso caso di conflitto di interessi: il legale che il
Comune aveva a suo tempo incaricato per tale pratica (l'avv.
Bardelli, tra l'altro presidente della Compagnia delle Opere di
Milano e già consulente della Fondazione Brescia Musei nell'ambito
dei contratti con la società Artematica!) sarebbe ora al servizio
della controparte (NAU) sulla medesima vicenda!
Inoltre, a clamorosa
smentita dell'asserzione – più volte ripetuta dal Sindaco e
dall'assessore Vilardi – secondo cui la nuova sede sarebbe gratis
per le casse comunali, si è pronunciata l'Agenzia delle Entrate
che, in risposta ad un apposito interpello presentato dal Comune, ha
chiaramente affermato che l'operazione urbanistica della nuova sede è
soggetta ad IVA. Un onere, di quasi 11 milioni di euro (e che
si aggiunge al mancato introito degli oneri di urbanizzazione, alla
rinuncia ad acquisire a patrimonio comunale le ex Casere, alla
concessione dei volumetrie aggiuntive, alle spese derivanti dai
traslochi), che verrebbe a gravare in capo al Comune, senza peraltro
che ve ne sia la copertura finanziaria.
Infine, a suggello delle
critiche rispetto a tale scelta amministrativa, la legge di
stabilità 2013 ha introdotto una serie di paletti assai
stringenti per le Pubbliche Amministrazione in ordine
all'acquisizione di nuovi immobili.
Nonostante le numerose
criticità sopradescritte, la Giunta prosegue imperterrita e proprio
recentemente ha approvato in via definitiva la modifica alla
convenzione urbanistica nei termini sopraddetti.
Le speranze di archiviare
queste irragionevoli e non opportune scelte amministrative sono
pertanto demandate, fatti salvi eventuali ricorsi amministrativi,
all'Amministrazione che, nel prossimo mandato, mi auguro prenda il
posto dell'attuale!
*****************************************
Ancora recentemente il
Sindaco Paroli ha dichiarato pubblicamente che la scelta della sua
Giunta di non predisporre il bilancio preventivo 2013
costituisce un atto di cortesia nei confronti della Giunta che
scaturirà dalle prossime elezioni.
Purtroppo le cose non
stanno assolutamente in questi termini ed è opportuno spiegare il
perché.
Anzitutto, nella storia
amministrativa di Brescia (che, tolti questi cinque anni conditi
anche da episodi di mala gestio, è sempre stata presa a
modello in tutt'Italia), non si è mai visto che un'amministrazione
pienamente in carica non si assuma fino in fondo la propria
responsabilità, approvando il bilancio preventivo (che, occorre
ricordare, consente la operatività della macchina comunale anche sul
fronte degli investimenti).
In secondo luogo, con la
fissazione delle elezioni a primavera inoltrata (primo turno 26-27
maggio; ballottaggio 9-10 giugno), la nuova Giunta potrà
realisticamente disporre del bilancio (preventivo!) non prima di
settembre, avendo pertanto risicatissimi spazi di manovra da
concentrare nell'arco dell'ultimo quadrimestre del 2013.
In terzo luogo, poiché
il bilancio del 2013 avrebbe dovuto (e dovrà senz'altro) essere
contraddistinto da misure di taglio alla spesa o di incremento dei
tributi locali (o entrambe!), a causa dei minori trasferimenti
erariali, non è assolutamente un beau geste quello di
scaricare l'onere di tali scelte impopolari sulla nuova
Amministrazione.
In quarto luogo, poiché
– in assenza del bilancio 2013 – l'Amministrazione spende sulla
base dell'ultimo bilancio assestato (quello del 2012) e dunque con
margini assai più ampi di quelli che avrebbe avuto in caso di nuovo
bilancio, la nuova Amministrazione non soltanto dovrà tagliare, ma
anche recuperare il surplus di spesa che non ci
si sarebbe potuti permettere nel corso dei primi otto mesi di
quest'anno!
Infine, la recente
notizia che il Consiglio di Gestione di A2A ha proposto un dividendo
per il Comune di Brescia pari a 22 milioni di euro pone un ulteriore
rilevantissimo problema. Poiché, nel bilancio triennale, per il 2013
erano attesi 45 milioni di euro di dividendi da A2A, la nuova
Amministrazione potrà contare su entrate extratributarie
inferiori di 23 milioni di euro rispetto alle previsioni, con
ulteriori difficoltà facilmente intuibili.
Insomma, la scelta di non
fare il bilancio 2013 è dettata da grave irresponsabilità,
non certo da cortesia istituzionale.
*********************************
Il prossimo Consiglio
comunale si terrà nella giornata di venerdì 5 aprile.
Nel frattempo, colgo
l'occasione per augurare a ciascuno di voi una serena Pasqua di
Risurrezione.
http://federicomanzoni.blogspot.com
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia
domenica 10 marzo 2013
finalmente la metropolitana è partita!
![]() |
dal Giornale di Brescia del 10 giugno 2001: l'appello al voto in occasione del referendum consultivo. |
E' bello vedere che tantissimi bresciani, dopo pochissimi giorni di apertura al pubblico della metropolitana, ne siamo rimasti affascinati e convinti.
E' giusto però ricordare che anche molti che oggi hanno avuto la ventura di esserne gli inauguratori l'hanno lungamente osteggiata e che altri, invece, in tempo non sospetto, si erano pubblicamente espressi a favore.
Peraltro, in quei referendum, che molti degli amministratori di oggi promossero allora per impedire la realizzazione della metropolitana!
Nel mio piccolo, sono orgoglioso di essere stato tra i firmatari dell'appello soprariportato.
domenica 20 gennaio 2013
LETTERE dalla LOGGIA - XVI
Cari amici,
http://federicomanzoni.blogspot.com
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia
le prossime elezioni
regionali e politiche stanno giustamente assorbendo notevole
visibilità e attenzione anche sul piano locale. Tuttavia, l'attività
politico-amministrativa a livello comunale non accenna a diminuire;
anzi, complice l'imminente conclusione di questo mandato, vede alcune
accelerazioni su questioni di grande rilevanza.
*********************************************
E' quanto ad esempio sta
accadendo con riferimento alle vicende relative all'acciaieria Ori
Martin e al comparto degli ex Magazzini Generali.
Nel primo caso la Giunta
ha proposto all'attenzione del Consiglio comunale un atto di
indirizzo per lo sviluppo e la riqualificazione delle aree
dell'Azienda. La discussione sul tema è al momento ancora in fase
istruttoria presso la Commissione Urbanistica, ma da subito emergono
alcune aporie.
Innanzitutto, sebbene il
PGT sia da poco entrato in vigore, già si intende procedere con una
sua modifica che, prescindendo dalla previsioni viabilistiche
in esso contenute (collegamento diretto Tangenziale Ovest –
Azienda), intende interessare sensibilmente una diversa zona (quella
di via Razziche) e, più in generale, recepire le istanze
dell'Azienda, scartate pochi mesi fa in sede di valutazione delle
osservazioni al Piano.
Inoltre, la proposta di
atto di indirizzo supererebbe in un sol colpo non soltanto
un'articolata petizione dei residenti del quartiere san Bartolomeo
(depositata in Comune ancora a giugno e rimasta senza risposta da
parte del Consiglio comunale, nonostante i tempi dettati dal
regolamento sugli istituti di partecipazione), ma anche la recente
costituzione dell'Osservatorio Ori Martin, deliberata dal Consiglio
comunale nell'ultima seduta del 2012.
A questo proposito,
infatti, su impulso dei gruppi del PD e della Lega, a dicembre è
stata votata la proposta, non sgradita all'Azienda, di istituire un
Osservatorio che, sul modello di quello dell'Alfa Acciai,
funga da luogo di mediazione e composizione dei diversi interessi
contrapposti che la presenza di un così importante insediamento
industriale determina. L'Osservatorio, al momento ancora non
operativo, sarà composto da rappresentanti dei datori e dei
lavoratori dell'Azienda, nonché del Comune e delle realtà
ambientaliste.
E' però evidente che, se
l'atto di indirizzo dovesse essere deliberato dal Consiglio prima che
l'Osservatorio possa offrire un qualsivoglia contributo al riguardo,
verrebbe meno una delle ragioni fondanti l'istituzione
dell'Osservatorio stesso.
Sul fronte degli ex
Magazzini Generali, la forzatura è ancora più grave.
Dopo aver
rocambolescamente ottenuto l'approvazione definitiva del relativo
Piano attuativo nel luglio 2010, il Comune aveva infatti sottoscritto
una precisa convenzione urbanistica con i lottizzanti nel
successivo mese di dicembre.
Tale convenzione, rimasta
per larghi tratti inattuata (si pensi soltanto che la nuova sede
degli uffici comunali avrebbe dovuto realizzarsi entro la fine
del 2013, per non incorrere in penali a carico dei lottizzanti), è
oggi oggetto di radicali modifiche.
Da un lato il recente PGT
ha apportato una modifica di sostanza, ammettendo che nel comparto
degli ex Magazzini i circa 15 mila mq di superfici commerciali
possano essere concentrati in una superficie di grande distribuzione
(e cioè in un vero e proprio centro commerciale), anziché essere
sparpagliati in strutture medio-piccole. Dall'altro, Comune e
lottizzanti si stanno accordando ridefinendo la tempistica della
vigente convenzione, rinviando la realizzazione della sede
unica (con ciò cancellando le penali che dal 2014 avrebbero
iniziato a maturare), diminuendo i parcheggi a servizio della
sede degli uffici comunali (da 500 a meno di 400), incrementando
di oltre 1300 mq la superficie di direzionale.
Per evitare di far
passare tale provvedimento attraverso le forche caudine del Consiglio
comunale (ove, oltre alla contrarietà dell'opposizione, si
registrano numerosi malumori tra le fila dei consiglieri di Lega e
UdC), la tesi del Sindaco e dell'Assessore Vilardi è che le varianti
sopra elencate non siano sostanziali e dunque che possano essere
semplicemente deliberate dalla Giunta.
Su questo punto, il
Partito Democratico ha promosso apposito quesito all'Avvocatura
Civica, onde confutare la tesi elusiva del Sindaco e garantire il
doveroso passaggio in Consiglio comunale.
*********************************************
Il 2013 porterà l'avvio
della metropolitana leggera (non a ridosso di san Faustino, come
ancora sovente si sente ripetere, bensì non prima di marzo). Per
chi, come il sottoscritto, è da sempre convinto fautore di
quest'opera, ciò non può che essere un fatto da salutare con
soddisfazione.
Tuttavia, dopo circa nove
anni di lavoro e oltre 900 milioni di euro spesi, la partenza di tale
straordinaria opera avviene in un contesto assolutamente
preoccupante.
Come il PD ha avuto modo
di evidenziare in una recente presa di posizione, che allego, le
opere complementari – in primis, sistemazioni superficiali
nelle aree delle stazioni e parcheggi scambiatori in prossimità dei
capolinea – scontano un grave ritardo e un evidente
sottodimensionamento.
In queste settimane la
Giunta sta procedendo a numerose inaugurazioni delle varie stazioni,
ma in moltissimi casi le aree immediatamente circostanti alle stesse
sono ancora oggetto di cantieri o non fruibili dalla cittadinanza;
inoltre, i fondamentali parcheggi previsti al Prealpino, a
sant'Eufemia e alla Poliambulanza saranno pronti in grande ritardo
(ossia diversi mesi dopo l'inaugurazione dell'opera) e in versioni
del tutto modeste e ridotte rispetto ai progetti iniziali (in
pratica, nessun parcheggio in struttura, ma solo a raso).
In taluni casi (come ad
esempio per la stazione di san Faustino), ad oggi i lavori per le
opere complementari non sono nemmeno stati avviati.
L'altro grande snodo che
avrebbe dovuto accompagnarsi all'entrata in funzione del metrobus è
rappresentato dal ridisegno delle linee autobus.
La gara per la selezione
del nuovo gestore, che ben avrebbe potuto essere pianificata ed
effettuata prima della scadenza del contratto di servizio (giugno
2011), è stata invece colpevolmente ritardata, anche a causa
dell'avvicendamento tra Rolfi e Orto nell'assessorato alla Mobilità.
Il contratto di servizio è stato allora provvisoriamente prorogato
fino al dicembre 2012.
Nel frattempo, tuttavia,
è entrata in vigore una nuova normativa (di cui peraltro si era in
attesa da almeno tre anni), che, spostando la competenza in tema di
trasporto pubblico locale dagli enti locali ad apposite agenzie di
bacino, ha impedito al Comune (e alla Provincia) di procedere a
bandire la procedura di selezione del nuovo gestore.
Tuttavia, a causa
dell'inerzia della Provincia, l'Agenzia di bacino non è
ancora stata costituita (sebbene l'ex assessore regionale Cattaneo
avesse improvvidamente dichiarato il contrario ancora nell'agosto
scorso: in questo link la mia replica
http://www.ferpress.it/?p=69102).
Si è così ricorsi a una
seconda proroga (resa possibile dalla nuova legge regionale) fino
all'ottobre 2013.
In questo contesto, né
gli enti Comune e Provincia né tantomeno le aziende locali di
trasporto (Brescia Trasporti da un lato e SIA-SAIA-APAM dall'altro),
gelosi delle proprie contribuzioni basate sui km percorsi, non hanno
trovato accordi per il doveroso ridisegno delle linee che la
metropolitana impone.
Di conseguenza, si è al
momento affacciata un'ipotesi minimale, a carico della sola Brescia
Trasporti, che ridurrebbe i km annui percorsi da 9 a 8 milioni, con
la sostanziale eliminazione della linea 1 e con il potenziamento
della linea 2.
Tuttavia, manca
completamente ogni valutazione prospettica e lungimirante, nonché
qualsiasi processo partecipativo nella costruzione di tale nuova –
ancorché provvisoria - rete.
Nel frattempo, Brescia
Mobilità è entrata al 51% nel capitale di Metro Brescia, la
società che gestirà in affidamento diretto per i prossimi 7 anni la
metropolitana. Alla presidenza, in quota Brescia Mobilità, il
Sindaco Paroli ha fatto nominare l'arch. Ettore Fermi, che
della società era già presidente dal giugno scorso, nonostante
all'epoca i soci fossero soltanto Ansaldo e Astaldi. Resta pertanto
da comprendere quali interessi tutelerà il Presidente Fermi: quelli
comunali o quelli dei soci privati?
***********************************************
L'ennesima dimostrazione
della politica degli annunci fatta propria dalla Giunta in carica la
si è avuta assai recentemente. Sebbene solo il Corriere della Sera
abbia finora dato conto della cosa, Brescia è stata esclusa dal
finanziamento del Ministero dell'Università per il bando sulla
residenzialità universitaria.
Come noto, il Comune di
Brescia si era pubblicamente e ripetutamente esposto a favore del
progetto di trasformazione della ex caserma Randaccio in campus
universitario: per farlo, si erano anche compiute talune dubbie
forzature procedurali e si era esclusa ogni forma di condivisione
circa le modalità per dare corpo a un progetto che, nella sua
finalità, era largamente condivisibile.
Dopo una lunga gestazione
(quasi un anno e mezzo dalla scadenza del bando), è stata pubblicata
la graduatoria, che ammette a cofinanziamento il progetto presentato
dall'Università di Brescia (redatto dalla Fondazione Eulo e
finanziato dal Comune di Brescia, per quasi duecentomila euro), ma
con riserva: perché questo avvenga, occorre che il Ministero
recuperi ulteriori 83 milioni di euro, dato che il progetto di
Brescia (13 milioni di potenziale finanziamento) ha davanti a sé
progetti pure non finanziati per ulteriori 70 milioni.
Ovviamente la Giunta, che
in passato aveva suonato la grancassa su quest'argomento, si è ben
guardata di comunicare la cosa (che è ufficiale dal 28 dicembre
scorso).
In verità, se anche i
fondi ministeriali fossero stati assegnati a Brescia, il progetto del
campus (per il quale meno di un anno fa il sindaco Paroli annunciava
l'avvio dei lavori per l'estate 2012: sic!) non sarebbe stato in
grado di avviarsi celermente.
La ex caserma Randaccio è
tuttora bene di proprietà dell'Agenzia del Demanio e perverrà nella
proprietà del Comune solo allorquando il Comune non avrà
ristrutturato (con risorse proprie) la prospiciente ex caserma
Ottaviani, al fine di trasferirvi gli uffici della Prefettura.
Il Comune avrebbe sì la
possibilità di entrare anticipatamente in possesso della ex caserma
Randaccio, ma per farlo occorre la stipula di un apposito accordo
di programma con Ministero dell'Interno e Agenzia del Demanio:
cosa che, allo stato, ancora non è avvenuta (sebbene l'assessore
Vilardi nel gennaio scorso affermasse che la stipula si sarebbe avuta
nell'autunno 2012).
Sul punto, ho predisposto
un'interrogazione, che verrà discussa nel corso del prossimo
Consiglio comunale.
****************************************
Il mandato della Giunta
Paroli si chiude infine con un'omissione che ha del clamoroso
e, al tempo stesso, dell'irresponsabile.
Infatti, per precisa
scelta del Sindaco, il bilancio preventivo 2013 non verrà
redatto né tantomeno approvato prima delle prossime elezioni
amministrative.
Tale scelta è dettata da
un'evidente furbizia. Poiché il bilancio del 2013 avrebbe presentato
difficoltà ben maggiori di quello 2012, non potendo infatti contare
sui benefici concessi da numerose manovre straordinarie del governo
Monti né sui dividendi A2A degli anni 2011 e precedenti, e dovendo
invece subire nuovi tagli ai trasferimenti erariali, la Giunta in
carica ha preferito evitare di assumere scelte impopolari, lasciando
quest'onere alla giunta che verrà, e procedere con l'esercizio
provvisorio (peraltro, spendendo da qui alle elezioni più di quanto
si potrebbe con il nuovo bilancio)!
Da parte mia e di tutto
il gruppo PD, subito si sono levate critiche per questa “fuga
dalla responsabilità”, tra l'altro comunicata a decisione già
assunta.
Occorre peraltro
aggiungere che se, come pare ormai probabile, le prossime elezioni
comunali si terranno non prima di maggio (con conseguente entrata in
carica del nuovo Consiglio e della nuova Giunta a giugno inoltrato),
sarà cosa ben difficile approvare il preventivo 2013 prima della
pausa estiva, rendendo quindi oltremodo più difficili e limitate le
scelte dei nuovi amministratori.
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Il prossimo Consiglio
comunale si terrà venerdì 25 gennaio.
http://federicomanzoni.blogspot.com
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia
martedì 6 novembre 2012
Il ritardato avvio del metrobus: un problema sottovalutato da Loggia e ATI
“L'annuncio
del sindaco Paroli circa il probabile slittamento dell'apertura al
pubblico del metrobus mette a nudo la sottovalutazione operata dalla
Loggia e, ancor più gravemente, dall'ATI costruttrice”.
Ad
affermarlo è Federico Manzoni, consigliere comunale PD e membro
della commissione consiliare Metrobus.
“Il
5 settembre scorso – ricorda Manzoni –, in una seduta della
Commissione Metrobus (peraltro autoconvocata dai consiglieri del
Partito Democratico), il sottoscritto aveva evidenziato il nodo
cruciale del nulla osta ministeriale”. “In quella sede –
prosegue il giovane consigliere comunale – era infatti stata
avanzata una precisa richiesta di chiarimento ai tecnici dell'ATI
costruttrice (Ansaldo e Astaldi) e della Direzione Lavori
(Metropolitana Milanese) su come fosse ipotizzabile aprire al
pubblico al 1° gennaio 2013 un'opera formalmente consegnata il 31
dicembre 2012”.
“A
quella domanda, tuttavia, – ricorda ancora l’esponente PD – i
tecnici interpellati risposero con sufficienza e anche con una certa
supponenza, negando il problema e viceversa affermando l'esistenza di
proficui contatti quotidiani col Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti”.
“Peccato
– puntualizza Manzoni – che all'epoca il decreto legge sulla
spending review fosse già stato convertito in legge e che dunque la
sorte della Commissione interministeriale 1042 fosse già stata
segnata!”.
“L'interrogativo
posto – prosegue l'esponente PD – cadde peraltro nel vuoto, dato
che nessun esponente della maggioranza PdL-Lega ritenne di associarsi
alla richiesta e di evidenziarne l'importanza”.
“In
considerazione dell’importanza del tema e alla luce dell’allarme
lanciato nelle settimane scorse dal sindaco di Milano Pisapia, il
gruppo consiliare del PD – informa Manzoni – ha depositato nella
giornata di ieri un'apposita interrogazione in Consiglio comunale”.
“Con
essa – conclude Manzoni – si chiede conto delle iniziative messe
in campo dal Comune, da Brescia Mobilità e da Brescia Infrastrutture
per affrontare il problema derivante dalla soppressione della
Commissione interministeriale 1042 e, stigmatizzando l'atteggiamento
assunto dall'ATI, si chiede di conoscere quali penali, in base al
vigente contratto, dovranno essere pagate dall'ATI stessa per ogni
giorno di ritardo nell'apertura al pubblico dell'opera”.
sabato 27 ottobre 2012
LETTERE dalla LOGGIA - n. XV
Cari amici,
non sono solo le vicende
legate alle primarie del centro-sinistra nazionale e l'anticipato
scioglimento del Consiglio regionale lombardo ad aver reso la ripresa
post-estiva estremamente densa di novità sul piano
politico-amministrativo.
Anche la Loggia, infatti,
conferma la sua centralità nella dialettica politica dell'intera
Provincia, anche se non sempre, purtroppo, come riferimento di 'buona
politica'.
********************************
La vicenda delle mostre
Matisse e Inca è, a questo riguardo, estremamente significativa.
Un lavoro di ricerca
congiunto, condotto dall'attuale gruppo consiliare PD in Loggia e da
un suo ex consigliere comunale, ha infatti permesso di portare alla
luce una truffa perpetrata ai danni della Fondazione Brescia Musei (e
quindi del Comune, che ne rappresenta il 92% del patrimonio) e che
ammonta ad oltre 800 mila euro, pari cioè alle premialità
riconosciute alla ditta Artematica per un numero di visitatori
assolutamente gonfiato rispetto al dato reale (certificato dalla
SIAE).
Imbarazzante in questa
vicenda, oltre all'evidente imperizia dei vertici della Fondazione
Brescia Musei, è l'improvvida e minacciosa difesa d'ufficio
che l'assessore alla cultura Arcai ha voluto assumere nei
confronti di Artematica, diffidando coloro che osavano mettere in
discussione la genuinità dei dati forniti da Artematica stessa.
I dati, però, alla prova
dei fatti, si sono rivelati assolutamente inattendibili (circa il
doppio nel caso della mostra Matisse, circa il 50% in più nel caso
della mostra Inca).
Nella ricostruzione della
vicenda che il Sindaco ha svolto nel corso del Consiglio comunale
chiamato a discutere del tema, si è reso evidente il tentativo di
scaricare ogni responsabilità per la truffa subita esclusivamente in
capo a chi ha provveduto a fornire i dati non genuini, e cioè
Artematica. Ma, a prescindere dai risvolti penalistici della vicenda,
mi è sembrato doveroso ricordare al sindaco le due colpe dalle
quali non può esimersi: quella in eligendo e
quella in vigilando! L'aver infatti scelto un
partner inaffidabile (Artematica) e amministratori non certo valenti
(quelli attualmente ai vertici di Brescia Musei) nonché l'aver
omesso i controlli dovuti e opportuni (da parte di Fondazione e
Assessorato) non rientra certo tra le responsabilità di Artematica,
ma attiene alla responsabilità del sindaco, del suo assessore alla
cultura e dei vertici della Fondazione Brescia Musei.
Ma tanto l'assessore
Arcai quanto il presidente Lechi hanno finora rifiutato il gesto
(politicamente dovuto) delle dimissioni, nemmeno quando il
Sindaco li ha di fatto commissariati attribuendo al probo assessore
Pedretti la delega a sovrintendere al complesso museale di santa
Giulia e alla riorganizzazione della Fondazione Brescia Musei.
Al Sindaco tuttavia va
ascritta la pesante responsabilità di aver chiamato a Brescia coloro
che il vicesindaco Rolfi ha definito 'avventurieri' e, anzi,
di averli tutelati oltre misura. La mostra dei Maya, che il
precipitare delle indagini in corso ha indotto a cancellare
definitivamente, è stata infatti fino all'ultimo caldeggiata dal
Sindaco. Ben oltre la intervenuta risoluzione del contratto (che si
basava sull'arrivo di un'autorizzazione ministeriale mai rilasciata)
e nonostante logica imponesse che, in un quadro di tagli anche
dolorosi, i due milioni di euro per quella finalità appostati a
bilancio venissero impiegati in altri modi.
Questa brutta pagina ha
tuttavia avuto un pregio: quello di riattivare, almeno parzialmente,
un dibattito su un tema che era rimasto assai negletto in questi
ultimi anni (se si eccettuano alcune lodevoli eccezioni, come quella
dello storico dell'arte Paolo Bolpagni o dell'avv. Riccardo
Montagnoli), e cioè la politica culturale da perseguire in
Città.
Come noto, in questi
anni, l'Amministrazione comunale, lontano dalle dichiarazioni
pre-elettorali secondo le quali Brescia non avrebbe più dovuto
continuare a ospitare grandi eventi, ma dedicarsi al sostegno delle
tante piccole realtà culturali presenti, e in contraddizione con
l'impegno a valorizzare la cultura locale anziché quella di
“importazione”, ha proseguito – pur in quadro di spoil system
(chiusa la collaborazione con Goldin, commissariata la Fondazione
Brescia Musei, avviata la collaborazione con Artematica e scelti
nuovi amministratori per la Fondazione) – lungo la strada delle
grandi mostre, legate a forme di arte di richiamo internazionale e
affidandosi a un partner estraneo alla realtà bresciana.
Di qui, le rassegne –
nel museo di santa Giulia – sugli Inca (2009-2010) e su Matisse
(2010-2011), a cui avrebbe dovuto far seguito quella sui Maya
(2012-2013), poi appunto cancellata.
**************************************
E' invece un bilancio
luci ed ombre quello che riguarda i difficili conti comunali
di un 2012 che si avvia a concludersi.
Le luci sono figlie di
alcune positive misure assunte dal governo Monti, che sono
andate a diretto beneficio del comune di Brescia. Le ombre invece
sono date dalla straordinarietà di tali misure e dunque dal
fatto che esse non saranno ripetibili, se non in minima parte, e dal
fatto che l'equilibrio finale si è trovato con una pesante
manovra di aumento dell'IMU sugli immobili diversi dalle
abitazioni principali.
Come si era evidenziato
nelle precedenti Lettere, il bilancio del Comune di Brescia si
trovava in una grave situazione di dis-equilibrio, a causa da un
lato della fortissima diminuzione dei dividendi A2A (da 80 milioni
erogati nel 2011, a 32 ipotizzati per il 2012, ridottisi poi
effettivamente a soli 11 milioni) e dall'altro dalla necessità di
prevedere alienazioni immobiliari e mobiliari per più di 70 milioni
di euro. In questo contesto, pesanti tagli erano stati apportati a
inizio anno a tanti servizi offerti dal Comune (sul fronte sociale,
dell'istruzione e dei trasporti) e numerose dismissioni di patrimonio
comunale erano state avviate (anche se con scarso successo, visto
l'attuale contesto di mercato).
La boccata di ossigeno è
tuttavia arrivata nell'estate.
Infatti, con il decreto
sviluppo di luglio, lo Stato si è impegnato a sbloccare ben un
miliardo di euro di debiti nei confronti del comparto degli enti
locali: di questi, 31 milioni sono stati destinati al Comune di
Brescia. Sempre, nel decreto sviluppo di luglio, la restituzione
del credito d'imposta - che il Comune vantava per più di trenta
milioni di euro sui dividendi a suo tempo corrisposti da ASM - è
stata modificata, permettendo di ricavare nel solo 2012 quindici
milioni di euro, anziché soltanto cinquecentomila euro come
inizialmente previsto.
Ad agosto, inoltre, è
entrato in vigore il decreto interministeriale che ha riconosciuto il
bilancio 2009 del Comune come virtuoso: con ciò consentendo di
azzerare il saldo obiettivo del Patto di stabilità e permettendo
alla Loggia di poter spendere circa 22 milioni di euro che altrimenti
sarebbero rimasti congelati in un forzoso avanzo di bilancio.
Si tratta di misure
premiali, del cui merito occorre dare atto principalmente a un
brillante dirigente dei Servizi Finanziari del Comune, che da circa
un anno e mezzo ha preso servizio, continuando per la verità una
tradizione di sana gestione della Ragioneria comunale.
Le ombre, come dicevo,
sono tuttavia rappresentate dal cospicuo aumento dell'IMU sugli
immobili diversi dalla prima casa, il cui surplus di gettito
stimato ammonta a ben 27 milioni di euro. Poiché tale misura è
sostanzialmente indifferenziata, l'incremento dell'aliquota applicata
colpirà pressoché in egual misura i possessori di seconde case così
come le attività produttive e le istituzioni proprietarie di
patrimonio immobiliare a fini sociali (Aler e Congrega, in
primis).
In definitiva,
l'equilibrio di bilancio risulta, anche per il 2012, rispettato, ma
la necessità di alienazioni patrimoniali che è stata scongiurata
per quest'anno si ripercuoterà sicuramente nel 2013. Per
allora, occorre peraltro sapere che la strada dell'inasprimento dei
tributi comunali risulterà oggettivamente (al di là di ogni
valutazione politica in merito) più ristretta, giacché alcune leve
(addizionale Irpef e aumento della tassazione immobiliare) sono state
in buona parte già utilizzate.
Per una mia valutazione
politica circa i benefici effetti dell'azione di governo di Monti sui
conti 2012 della Loggia, rinvio all'allegata lettera al direttore,
pubblicata sul Giornale di Brescia circa tre settimane fa.
************************************
Un altro grande tema dai
molteplici spunti e dalle continue intersezioni con l'attività
consiliare è quello della mobilità.
A prescindere dalle
vicende penali, che riguardano un funzionario comunale del
settore Traffico e una serie di consulenti esterni - sulle quali è
in corso un'indagine della magistratura bresciana, che ha portato
all'emissione di tre provvedimenti di restrizione della libertà
personale e sulla quale, come consiglieri PD, abbiamo presentato
un'interrogazione, in attesa di risposta, anche al fine di
comprendere le evocate responsabilità del vicesindaco Rolfi in tale
contesto -, notevoli sono state le occasioni di riflessione sulla
'fisiologia' del tema.
Su tutte, l'avvio
ormai imminente del metrobus, la cui conclusione dei lavori è
prevista entro la fine di quest'anno.
La crucialità di tale
passaggio sfugge purtroppo alla capacità di visione dell'attuale
Giunta, che affronta l'avvio di un'opera costata oltre 900 milioni di
euro con uno stile dilettantesco.
Lo dimostra la
predisposizione delle opere complementari alle stazioni, che
sconta investimenti:
- limitati (i famosi parcheggi scambiatori alle stazioni di testa saranno infatti, per il momento, poca cosa, mentre invece il progetto di parcheggio sotto il Castello non viene messo in discussione);
- ritardati (il progetto esecutivo della stazione san Faustino ancora non è stato approvato!);
- quantomeno imprecisi (le opere complementari della stazione Prealpino, ad esempio, hanno subito una modifica in corso d'opera per recepire rilievi di Brescia Trasporti che erano stati trascurati in sede di progettazione).
Ma lo dimostra
soprattutto la revisione delle linee di superficie, necessaria
per integrare le diverse modalità di trasporto e che si trova in
gravissimo ritardo. In una recente audizione in Commissione Società
Partecipate, i vertici di Brescia Trasporti hanno candidamente
ammesso tale condizione, attribuendone la responsabilità
all'Amministrazione comunale.
Nel frattempo, il
sopraggiungere di una nuova legge regionale in materia (per la verità
attesa da anni e i cui contenuti erano noti da tempo) ha mutato i
termini della questione circa la gestione del trasporto pubblico
locale e ha introdotto alcuni incombenti (nascita dell'agenzia di
bacino per il trasporto pubblico locale; redazione del piano
tariffario integrato; linee guida programmi di bacino; linee guida
contratti di servizio) che rendono ormai non più fattibile il
parallelismo tra avvio della metropolitana e radicale revisione delle
linee (urbane ed extraurbane) di superficie, che pure costituiva un
obiettivo non solo auspicato ma anche assolutamente praticabile. Con
il corollario dunque di risparmi e di maggior efficienza del sistema.
Nel frattempo, prosegue
l'opera – obiettivamente meritoria – della Giunta di estendere
nel perimetro del centro storico le aree interdette alla circolazione
automobilistica e destinate invece ai pedoni. Tuttavia, questa
inversione di rotta rispetto alla prima metà di mandato
(quando le ZTL erano state ridotte di perimetro e di orario e
addirittura era stata inserita la sosta a rotazione in piazza Paolo
VI) è assai contraddittoria con altre contestuali scelte.
Dall'azzeramento degli investimenti per nuove piste ciclabili e
per l'estensione del progetto Bicimia (sulla quale mi sono
scontrato a distanza con il vicesindaco, come da articoli che
allego), all'ostinata idea che il rilancio del centro passi per la
marginalizzazione degli autobus (come dimostra la reiterata
deviazione delle linee autobus in occasione delle sempre più
numerose notti bianche e la soppressione delle ultime due corse
notturne), all'enfasi circa il progetto del parcheggio sotto il
Castello.
A quest'ultimo proposito,
ho redatto – per conto del gruppo consiliare PD – l'allegata
lettera aperta, che è stata indirizzato al Direttore generale
del Comune (Triboldi) e all'Assessore al Bilancio (Pedretti), per
affrontare seriamente il quadro della copertura finanziaria di
tale opera. A tale lettera si è per il momento in attesa di
risposta.
*****************************************
Il prossimo Consiglio
comunale si terrà lunedì 12 novembre. Un cordiale saluto.
c/o
piazza Loggia 3 - 25121 Brescia
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